“Discovering wonder in the everyday”!
Ho trovato questa frase in un piccolo quadratino nella carta patterned di Pinkfresh Joyful Day. Quando vedo la parola “Wonder” non posso non pensare a mio marito-il bigliettaio matto 😉 e ho deciso che questo sarebbe stato il punto di partenza del mio progetto.
Ho scelto una fotografia scattata da Matilde, una sera della nostra vacanza in Puglia. Ci siamo fermati in spiaggia quando tutti se ne andavano, abbiamo dato fiducia alle prime striature di fuxia nel cielo e abbiamo aspettato il colpo di scena, ci siamo rilassati tra coccole e chiacchiere. In vacanza è più facile, ma dovremmo rubare ad ogni singolo giorno dell’anno un pò di tempo in più per assaporare le cose meravigliose che ci circondano. Dovremmo rubarlo alla nostra quotidianità, sempre più frenetica, che spesso ci soffoca. Riprendiamo fiato, tempo e meravigliamoci!
Questo è un insegnamento prezioso che ho messo via tra i colori del Salento. Quest’ estate però ho imparato un’altra cosa importante. Non è mai troppo tardi per uscire dalla propria zona di comfort. E quando trovi il coraggio di farlo…bhè…c’è un’avventura che ti aspetta. Questo me l’ha insegnato Ermanno in soli tre giorni.
E’ qui che, a questo punto della storia, che nasce l’idea di un Layout A4. Già il layout incute sempre un certo timore… ho pure rifilato il foglio nel formato A4. ‘Na Pazza, ma ho voluto provare.
Avevo tra le mani delle cosine meravigliose: delle nappine minuscole, ma capaci di rendere prezioso qualsiasi angolino di carta; delle favolose paper clip di gomma che richiamavano i decori sulla carta patterned (dalla quale ho ritagliato i dettagli) e un set di timbri da PAURA! Avete capito qual è?
Ecco il risultato. E’ nel mio stile? Non lo so, non lo voglio sapere, non mi piace parlare di stile, non ne voglio avere uno. Ne voglio avere tanti, farmi trascinare, provare cose nuove e diverse se queste mi attirano. Al matrimonio di Serena ero pure vestita etnica. Potrà mai piacermi l’arancio? Chissà.
Questo succede quando si esce dal proprio cerchio.
Alla prossima, Ali