Buongiorno scrappers! Qui è Mel che vi parla. La stessa Mel che fino a prima dell’estate scrappava di notte pur di creare, per un bisogno fisico che niente ha a che fare con scadenze, calendari e impegni. Anzi, quelli erano d’intralcio, perché prevedevano fin poche date rispetto alla miriade di progetti che avevo in testa!!
Dopotutto lavoravo da casa. Infilavo le lezioni private dove meglio credevo, creavo partecipazioni con una macchinetta ma poi mi tenevo il sabato libero, o tutte le sere solo per me…
Infine c’erano i mestieri in casa da fare, sempre infiniti, avendo una casa piccola ed essendo noi in 5!
E tutto il tempo che dedicavo ai figli, agli amici, ai cugini? Quanto bellissimo e profumatissimo tempo avevo a mia disposizione per giocare a tetris e incastrare ogni bellissimo impegno facendo in modo che tutto avesse il giusto spazio!
E ora che questo tempo non esiste più, anelo. Non faccio che anelare. Vedo i progetti delle mie amiche e mi struggo per la voglia che avrei di metter mano a tutte le collezioni estive accumulate nelle scatole e ancora intonse. E’ un’ingiustizia. L’estate si sta allontanando e io non ho nemmeno il tempo per aprire le scatole e respirare il profumo di carta e stoffe. Da quando sono stata assunta a scuola, dopo mesi di studio pazzo e disperatissimo, il tempo per me si è ridotto all’osso. Lo splendido lavoro dell’insegnante, al quale ho sempre anelato, è più splendido e duro di quanto avessi immaginato. Come la punta dell’iceberg sono le ore di lezione effettiva. E non sono nulla in confronto al lavoro sommerso che resta da fare a casa (o a scuola, fino alle 7 di sera, col mio collega Andrea in aula insegnanti a progettare con mug sempre ricaricate di tisane e caffè, bucce di banane che si accumulano, computer e libri sui leggi, e noi sdraiati sulle sedie, con la matita dietro l’orecchio, a stiracchiarci mentre ci apprestiamo a prendere in mano l’ultima materia da programmare. Mentre i dirigenti, il preside, i segretari ci vedono dalle lucide porte a vetro e ci spiegano come aprire a tutti la mattina dopo nel caso decidessimo di dormire a scuola).
E intanto le collezioni rimangono nelle loro scatole, smarrite e confuse. “Ma come, una colta passavi sempre a salutarci con una sniffatina prima di andare a letto, amavi così tanto il nostro odore”. E lo amo ancora care, carissime. Vi penso sempre, davvero. Ma arriverà il giorno in cui avrò preso il ritmo giusto e potrò dedicarvi almeno mezz’oretta alla settimana! Non è facile organizzarsi per far quadrare tutto, ma, come dice Fannery O’Connor: “Il limite con quale ci scontriamo è la nostra porta d’accesso al reale”. Ed è così, ogni situazione complessa e indecifrabile ha dato spunto per un salto di qualità personale. Quando ho avuto i bimbi e sono rimasta bloccata qui nel maso di montagna quando invece avrei voluto gettarmi nella scuola (mi ero appena laureata) mi sono chiesta se stessi perdendo un treno. Ma ho scoperto lo scrapbooking, ho aperto un negozietto on line e, oltre a divertirmi un casino, riuscivo anche a dare un contributo in casa. Ora situazione inversa, ma pensando a tutti i grandi cambiamenti del passato, non posso che essere assolutamente certa che basti dire SI, CI STO e tutto tornerà a quadrare, in modo diverso da prima, migliore! Perché ogni cambiamento porta con sé il suo salto di qualità!
Ma lo vogliamo vedere il progetto che vi propongo oggi? Si tratta di un regalino preparato per la mamma di mio marito che, come me, non beve mai! Le ho quindi regalato una mug stratosferica e una lavagnetta per segnare ogni giorno a quante mug di acqua è arrivata! Bisogna arrivare a 4 gente, 4!!! Ricordatevelo!! Naturalmente il progetto l’ho creato quando ancora avevo tempo…………
E così, non sapendo bene cosa avrei creato, come al solito, ho iniziato fustellando una frase che mi ronzava in testa e i numeri. Parto sempre con idee mooooolto generali, e nel creare mi vengono le successive finché si chiude il cerchio.
Ho poi tagliato una porzione di carta presa dalla magnifica collezione di sunny days e l’ho ritagliata come vedete in foto. Ho seguito le tracce del disegno, ma le misure di una lavagnetta ideale, senza specare carta, sono di 15×30 cm.
Ho poi stondato gli angoli….
e creato un background adeguato, con una carta che staccasse un po’.
La cornice della carta era perfetta per accogliere il titolo! Le freccine le ho colorate con dell’acrilico giallo prima di puncharle e attaccarle col biadesivo spessorato.
Ho quindi preparato il necessario per attaccare i numeri che naturalmente necessitavano di un sistema per essere staccati e riattaccati ogni giorno da capo. Le idee erano tante, ma alla fine sono approdata sul caro vecchio velcro.
Il quale però richiede anche un po’ di rigidità, altrimenti le tesserine continuamente attaccate e staccate si accartocciano e rovinano in un attimo. La misura di ogni pezzettino di cartone è 4×3 cm.
Ho poi incollato sopra un pezzettino di carta fantasia della stessa misura e il relativo numerino.
Velcro sul retro, numeri in ordine e striscia sotto per staccare da tutto e il progetto è finito!
Un po’ di passamaneria pon pon ci sta sempre bene……….
E un cordino per appendere la lavagnetta era d’obbligo!! Spero che il progetto vi sia piaciuto, mi raccomando ragazzi…bevete!!!!!!
Alla prossima, spero prestissimo!!!!!!! xoxo Mel
MATERIALI USATI E LINK AL NEGOZIO:
FUSTELLA – SIZZIX BIGZ XL – CUTOUT UPPER
CROP A DILE – HOLE PUNCH & EYELET SETTER
Complimenti! Idea carinissima! Anche io non bevi mai, prendero’ spunto x farmene una anche io da attaccare in cucina 😜❤️